Zone rosse, limitazione dello spostamento tra Regioni e chiusura di alcune attività nelle aree dove la curva dei contagi si è maggiormente impennata. Sono queste le nuove misure al vaglio del Governo, a cominciare già da lunedì 2 novembre. Il piano prevede di cominciare dalle città metropolitane, Milano e Napoli in particolare, ma anche Bologna, Torino e Roma sono sotto osservazione. Nel mirino potrebbero finire anche le scuole con la sospensione delle lezioni in presenza in tutta Italia, anche per elementari e medie. L’idea del premier Conte era quella di attendere ancora qualche giorno, fra l’8 e il 9 novembre, prima di varare un nuovo Dpcm, ma l’impennata del contagio potrebbe accelerare i tempi, anche se al momento l’idea di un lockdown nazionale è stata smentita dall’entourage del premier, anche se all’interno della maggioranza c’è divisione su molti temi. I lockdown mirati riguarderebbero l’area metropolitana di alcune città, con il divieto di spostamento per i cittadini e il blocco di tutte le attività ad esclusione di quelle essenziali già da lunedì. Possibile anche la chiusura dei centri commerciali nel week end, come già nel Piacentino, ulteriori limiti ai ristoratori e agli orari del commercio, eventuali restrizioni sui movimenti interregionali. Il criterio, già messo nero su bianco in un precedente Dpcm, è quello di valutare l’indice di trasmissibilità Rt: dove si attesta oltre il 2 scatta l’intervento.
IPOTESI LOCKDOWN MIRATI. DA LUNEDI’ 2: IL GOVERNO PENSA ANCHE A BOLOGNA
Sono ore di fibrillazione per il Governo, che sta valutando alcuni lockdown territoriali mirati per frenare la crescita del contagio a partire da domani. Si inizierebbe con le città metropolitane, Milano e Napoli, ma anche Bologna è sotto osservazione