La CNA (Confederazione Nazionale Artigianato Piccola e Media Industria) di Modena esprime preoccupazione per la situazione economica del territorio, giudicata paradossale: i dati macroeconomici sono sostanzialmente positivi (PIL in crescita, così come l’occupazione), eppure contestualmente, si assiste ad un’impennata degli ammortizzatori sociali: per quanto riguarda le imprese associate a CNA, se nei primi mesi del 2023 le aziende che avevano fatto ricorso alla cassa integrazione e dintorni erano state 311, nel 2024 sono ben 646, il 107,8% in più.
Malgrado ciò, seppur con un calo del 6,7% rispetto alla rilevazione precedente, si attende l’assunzione di oltre 6.400 addetti (per il 46% con contratti a tempo determinato).
Quasi la metà dei nuovi assunti sarà impiegata nell’attività principale dell’impresa, cioè la produzione di beni ed erogazione di servizi (44,1%), ma molto importanti anche le aree “commerciali e di vendita” (17,0%) e “tecnica e progettazione” (16,7%).
In altre parole, malgrado la fase negativa, le aziende continuano ad assumere in ambiti strategici come quello tecnico e quello commerciale.
“Stiamo notando un forte rallentamento della domanda nella meccanica, il settore portante della nostra economia”, spiega Francesco Stagi, segretario della CNA di Modena.
I numeri dell’indagine svolta dalla Camera di Commercio, insieme a CNA, danno un quadro chiaro della situazione del comparto manifatturiero, evidenziando nel primo semestre 2024 un peggioramento dei dati del secondo semestre 2023. La produzione scende del 7,9%, il fatturato dell’8,9%.
E il futuro non fa ben sperare, con un calo degli ordini del 9,1% (del 10,5% quelli interni e del 9,9% quelli esteri).
Una situazione ancora peggiore se si analizza il settore metalmeccanico: qui il calo della produzione nel primo semestre 2024 rispetto a quello precedente, è del 10,3%, il fatturato scende del 12,1%.
In crescita, invece, i servizi e il turismo, segno di una “terziarizzazione” sempre più evidente anche nel nostro territorio.