Nel video l’intervista a Giovanni Savorani, Presidente Confindustria Ceramica
Se il prezzo del gas non cala, un gioiello del made in Italy, anzi, in Modena, rischia di perdere competitività. E’ l’ennesimo allarme arrivato dalla sede di Confindustria ceramica, a Sassuolo, che guarda con sconforto alle prime misure messe in campo dal Governo per cercare di limitare il caro energia. L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha azzerato per il primo trimestre 2022 gli oneri generali di sistema per tutte le medio-grandi imprese con potenza pari o superiore a 16,5 kW. Un primo passo parziale e insufficiente, dato che si parla degli oneri sull’energia elettrica, mentre ciò che pesa sulle imprese ceramiche del nostro comprensorio, è il prezzo del gas. L’appello ancora rivolto al Governo, è quello di intervenire e di farlo in fretta. Altri paesi, come Francia e Germania, con interventi mirati alle industrie sono riusciti ad attutire meglio gli effetti del caro energia, rendendo più competitive sul mercato le proprie aziende, tutto a rischio della fetta importante occupata dalla ceramica italiana