Durante il suo intervento il Premier Conte ha descritto un quadro epidemiologico nazionale ed europeo particolarmente critico. Tanto che esiste un’alta probabilità – ha aggiunto il premier – che 15 regioni superino le soglie critiche nel prossimo mese. L’indice Rt nazionale è a 1,7 ma in alcuni territori il dato è già superiore. Proprio per questo il prossimo Dpcm individuerà, ha spiegato Conte, tre aree corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, via via più restrittivi. Si parte da uno scenario di rischio “moderato”, ovvero il numero 2, per poi passare allo scenario 3, classificato come alto o molto alto per meno di tre settimane consecutive e infine c’è lo scenario 4, alto e molto alto per più di tre settimane consecutive. L’inserimento di una regione in un’area o nell’altra avverrà attraverso un’apposita ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza. La scelta dipenderà dal coefficiente di rischio certificato dall’Istituto Superiore di Sanità e sempre un’ordinanza decreterà eventuali cambi da una fascia all’altra dei territori. Uno dei parametri tenuti in considerazione è l’indice di contagio Rt, che viene valutato Regione per Regione: si entra in allerta quando viene superato il livello di 1,5, e sono 13 — al momento — le Regioni che nell’ultimo report dell’Iss risultano oltre la soglia: tra queste anche l’Emilia Romagna, che ha segnato un indice pari a 1,63, con Modena che innalza la media regionale, attestandosi saldamente sopra all’1,5. Ma non è l’unico criterio, anzi, in totale sono ben 21. Per determinare l’entrata nello scenario più grave, ovvero il numero 4, si devono registrare anche, tra gli altri, un’«incidenza dei casi e gravità cliniche elevate», con «pressione sostenuta per i dipartimenti di prevenzione e i servizi assistenziali» nelle diverse regioni. Secondo l’ultimo report settimanale redatto dai tecnici e relativi al periodo che va dal 19 al 25 ottobre, incrociando tutti i dati, la nostra regione risulterebbe ancora nella fascia “arancione” degli scenari.