L’ora del calcio non è ancora scoccata. L’ennesimo rinvio della decisione sul ritorno in campo, almeno per la Serie A, è arrivato anche dall’incontro fra il ministro allo sport Vincenzo Spadafora con i vertici della Figc. Un incontro interlocutorio, nel quale il ministro ha spiegato come qualsiasi decisione sulla ripartenza, anche solo per gli allenamenti, è demandata a un’analisi del comitato tecnico scientifico del Governo nei prossimi giorni e del Ministro della Salute Speranza. La data del 4 maggio per tornare in campo, dunque, rimane ad ora solo un’ipotesi ma più passano i giorni e più diventa un termine difficile dA rispettare. Uno dei problemi da risolvere è quello dei tamponi, che andrebbero fatti a circa 1500 persone. Tra l’altro molti giocatori stranieri non sono ancora rientrati. E’ possibile quindi uno slittamento degli allenamenti più avanti. La Lega di serie A ha fatto i suoi calcoli: per salvare la stagione deve riprendere gli allenamenti al più tardi a metà maggio, servono tre settimane per ritrovare una condizione di campionato. Le gare potrebbero iniziare ai primi di giugno e concludersi a fine luglio. Servono 13 date, 12 giornate più 4 recuperi, in tutto 124 partite. Spadafora prima dell’incontro era intervenuto nel question time del Senato sull’argomento ripartenza confermando l’intenzione di estendere a tutti i “collaboratori sportivi” (anche a quelli che hanno compensi superiori a 10mila euro) il bonus di 600 euro con un intervento nel prossimo decreto economico.
INCONTRO CON LA FIGC. IL GOVERNO PRENDE ANCORA TEMPO SUL CALCIO
Esito interlocutorio per il vertice fra il Governo e il mondo del calcio sulla possibile ripartenza per la Serie A dal 4 maggio, almeno con gli allenamenti. A decidere l’eventuale via libera almeno per la Serie A sarà un prossimo incontro con la commissione medico scientifica