Nel video l’intervista a Franco Piacentini, Associazione Italiana Vittime della Strada
Riccardo Bellopede, 18 anni, uscito in strada per schivare un gavettone e travolto durante una festa di matrimonio. Pier Paolo Vivi, 49 anni e padre di tre figli, sbalzato dallo scooter dopo lo scontro con un’auto; Enrica Franchini, sassolese di 48 anni deceduta in mattina all’Ospedale Maggiore di Bologna dopo aver investito ieri un capriolo lungo la A14. E ancora, un altro automobilista è rimasto ferito gravemente ieri su via Giardini, un motociclista è finito in ospedale sabato dopo un incidente su strada Bellaria. In appena quattro giorni, le strade modenesi si sono tinte di sangue. Un’escalation che sembra un incubo in quella che è una strage in verità senza fine. Il dramma sanitario del Covid l’anno scorso ne aveva tamponato un altro, quello stradale, ma ora, che le riaperture stanno restituendo maggiori libertà ai modenesi, la conta dei morti è tornata ad alzarsi. Perdite che non sono causate solo da strade pericolose, sottolinea Franco Piacentini, dell’Associazione Italiana Vittime della Strada, ma anche, anzi fin troppo spesso, da comportamenti scorretti alla guida.