Sarebbe stato spiato anche Gian Luca Sghedoni dopo che nel 2019 lasciò la società e l’incarico ricoperto di Amministratore delegato. Sorvegliati anche telefoni e computer di altre 12 persone tra dipendenti e collaboratori. Si allarga l’inchiesta della Procura di Torino che indaga per spionaggio industriale principalmente l’attività di Riccardo Ravera, sessantenne residente nel torinese con un importante passato nei Ros dei Carabinieri di Roma agli ordini del Capitan Ultimo, passato alla storia per l’arresto nel ’93 del capo mafia Totò Riina. Dal 2012 la sua attività è quella di consulente di svariate società, ma non ha mai conseguito l’abilitazione statale ad investigatore privato. La Procura, infatti, lo accusa anche di esercizio abusivo della professione oltre che di corruzione, associazione per delinquere finalizzata alle interferenze illecite nella vita privata di dirigenti di multinazionali e accessi abusivi ai sistemi informatici. L’inchiesta curata dal PM Gianfranco Colace evidenzia anche la falsificazione dei contenuti di messaggi con lo scopo di screditarne gli autori e arrecare loro, in questo modo, un danno professionale. A richiedere l’attività di Ravera sarebbe stato Andrea Remotti, ex ad dell’azienda Kerakoll. Lo stesso che subentrò a Gian Luca Sghedoni, scelto dai fratelli Sghedoni Emilia e Fabio, gli stessi che avrebbero chiesto al Ravera di spiare attraverso riprese audio e video una riunione legata al mondo del calcio tra il padre Romano Sghedoni, fondatore dell’azienda e l’allora patron del Modena Calcio, il presidente dell’Hellas Verona Maurizio Setti, l’ex dg del Modena Roberto Cesati e Stefano Bassi. Remotti oltre ad essere accusato assieme a Ravera di aver operato per screditare il suo diretto concorrente per il ruolo di DG della Kerakoll, Enrico Abbati, avrebbe cercato di sottrarre informazioni anche su Carmelo Salerno, all’epoca presidente del Modena Calcio, oggi della Reggiana. I fratelli Sghedoni intanto hanno chiarito di essere sereni in merito all’attività giudiziaria e confidano che sarà accertata la loro estraneità ai fatti.
INCHIESTA KERAKOLL, SPIATO ANCHE IL FRATELLO MINORE GIAN LUCA SGHEDONI
Si allarga l’inchiesta della Procura di Torino sulle attività di spionaggio industriale legate al colosso dell’edilizia di Sassuolo, la Kerakoll. Sarebbe stato spiato anche in più giovane dei fratelli Gian Luca. Tra gli indagati i figli maggiori del fondatore, Fabio ed Emilia.