800 mila fascicoli rubati, addirittura le e-mail del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, migliaia di informazioni personali e riservate acquisite in modo illecito da banche dati strategiche per l’Italia, questo il sistema scoperchiato dall’indagine della Dda di Milano e della Dna che ha portato a sei misure cautelari. Nel mirino della rete dei presunti hacker anche tre imprenditori modenesi. Il primo nome è quello di Dino Piacentini, imprenditore della Piacentini Costruzioni, azienda attiva sul territorio dal 1949 al 2019 e impegnata in numerosi grandi lavori, come il Mose di Venezia e il cantiere dell’alta velocità Lione-Torino. Ma anche socio del Modena Volley fino al 2015. Nel lungo elenco degli hacker anche il 76enne Omer Degli Esposti, storico commerciale del Consorzio Cooperative di Costruzioni e il 47enne Mauro Annovi di Formigine. Le accuse su cui gli inquirenti procedono a carico dei presunti hacker sono di associazione a delinquere dedita all’accesso abusivo a sistema informatico, intercettazioni illegali, falsificazione di comunicazioni informatiche, rivelazione di segreto, favoreggiamento ed estorsione.