Nel video l’intervista a Francesco Campobasso, Segretario Nazionale Sappe
Si trova ancora in gravi condizioni il detenuto portato al centro ustioni di Parma a seguito di un incendio divampato ieri pomeriggio all’intero del carcere di Modena. Il suo compagno di cella e un agente, rimasti intossicati dal fumo, sono stati trattenuti al pronto soccorso questa notte per accertamenti, ma in mattinata sono stati dimessi. Il bilancio del rogo, che pare essere stato appiccato intenzionalmente dai detenuti, ha visto nel complesso due internati feriti e una dozzina di agenti lievemente intossicati. Da quanto si apprende, l’incendio è scoppiato intorno alle 16.30. Le fiamme hanno attecchito al materasso e alle suppellettili presenti e due detenuti di origini marocchine di 24 e 25 anni sono rimasti feriti. E’ quest’ultimo ad avere riportato le ferite più gravi, tanto da necessitare il trasporto urgente in elicottero al centro ustioni di Parma, dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Il compagno di cella è stato invece portato al policlinico di Modena. L’intervento degli agenti ha permesso di limitare il bilancio dei danni e dei feriti, mentre i vigili del fuoco hanno estinto le fiamme. Una situazione complessa, quella al carcere di Modena: quest’ultimo incendio si inserisce in una scia di gravi episodi che dall’inizio dell’anno ha contato tre detenuti morti per suicidio. Per il sindacato degli agenti di Polizia Penitenziaria Sappe, il sistema delle carceri italiane è ormai al collasso e la nostra città è quella con la situazione più problematica
Nel nostro penitenziario la recidiva è al 67%. Per il Sappe è un numero che rappresenta il fallimento della funzione rieducativa del carcere