Valori contenuti di inquinanti, con l’eccezione di un parametro in un punto, quello di Rovereto, rientrato nei limiti a conclusione dell’incendio. È quanto emerge dalle prime analisi relative alla qualità dell’aria condotte da Arpae in relazione all’incendio che si è sviluppato sabato 30 settembre nell’impianto di selezione e stoccaggio di rifiuti speciali nell’azienda Care a Fossoli di Carpi. I primi dati, riferiti ai campioni prelevati in sette punti nell’intervallo temporale dal sabato sera alla tarda mattinata della domenica e a quelli della giornata successiva, evidenziano un impatto limitato per la maggior parte delle postazioni indagate, tale da ritenere secondo i tecnici “improbabile che si verifichino effetti cronici nocivi sulla salute delle persone”. I campionamenti, infatti, hanno riguardato la ricerca di composti organici volatili (Cov), aldeidi, ammoniaca e acido solfidrico: i risultati analitici, riferiti alle ore più critiche, hanno quindi mostrato livelli di inquinanti contenuti, se raffrontati con i livelli di riferimento nazionali e internazionali. L’unica eccezione è costituita da alcuni esiti riferiti alla postazione di Rovereto sulla Secchia, che si è trovata sotto vento nelle ore più critiche della notte tra sabato e domenica, e che quindi ha mostrato nel primo rilevamento una concentrazione elevata di acroleina, poi risultata notevolmente inferiore nel monitoraggio successivo. I controlli di Arpae e Ausl proseguono su altre matrici (terreno, foglie verdi e ortaggi) per verificare l’eventuale diffusione degli inquinanti. In attesa quindi degli esiti dei monitoraggi riferiti ai giorni successivi all’evento, al momento le uniche misure da adottare a titolo precauzionale riguardano un accurato lavaggio di frutta e verdura coltivate negli orti privati delle zone circostanti l’area dell’incendio.

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