È passato quasi un anno, più precisamente undici mesi, dal maxi-rogo che divampò alla Care di Fossoli. Nelle ore successive lo scoppio, avvenuto il 30 settembre le lingue di fuoco vennero spente, ma le polemiche non hanno mai smesso di infiammare. E non si placano nemmeno ora che l’impianto è finalmente riaperto. La Care è tornata in funzione ieri, ma ad oggi non sono ancora note le cause di quello spaventoso incendio che mandò in fumo oltre 250 tonnellate di rifiuti, tra cui imballaggi di plastica. I Carabinieri non hanno escluso nulla, nemmeno l’ipotesi che il rogo sia stato appiccato intenzionalmente, ma nessuna risposta è certa. La preoccupazione dei cittadini invece è fin da subito stata tangibile. Nelle ore successive l’incendio, tre famiglie residenti nelle immediate vicinanze dell’impianto sono state evacuate mentre tutti i cittadini della zona furono invitati a tenere le finestre chiuse. Secondo le rilevazioni di Arpae, i valori di inquinanti prodotti dalla combustione furono contenuti, con criticità riscontrate unicamente nella frazione di Rovereto. Eppure, lo sdegno della comunità fu ed è ancora grande, anche perché l’impianto, che si occupa del trattamento dei rifiuti da imballaggio e dei rifiuti speciali non pericolosi, è stato interessato da tre incidenti simili nell’arco di altrettanti anni. I vertici di Care rassicurano e plaudono alla riapertura in “piena sicurezza” di un impianto importante per l’economia circolare del territorio.