Nel video le interviste al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e a Luca Michele Terzaghi Direttore regionale Agenzia del Demanio
Dall’ex reclusorio Saliceta San Giuliano all’ex Palazzo delle Finanze-Principe Foresto, senza dimenticare Palazzo d’Aragona Coccapani, l’ex Convento di San Pietro, l’ex caserma Setti e una porzione dell’ex Manifattura Tabacchi. È una lista di “ex” perché, di fatto, queste sei beni storici di Modena, oggi, risultano vuoti o mal utilizzati. Spesso, anche degradati. Nel prossimo futuro, però, qualcosa è destinato a cambiare, perché verranno riqualificati e trasformati in centri polifunzionali, secondo una strategia ben precisa di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Quella prevista dal “Piano Città”, accordo quadro sottoscritto questa mattina d’intesa tra Comune, Ministero della Cultura e Agenzia del Demanio.
Il Demanio sarà stazione appaltante per tutte le opere, ma ogni edificio seguirà un iter specifico tra passaggi di gestione fra diversi enti e progetti di riqualificazione. Lo stesso varrà per i fondi, dato che l’accordo siglato definisce solo delle linee guida, lasciando così un grande punto interrogativo sulle effettive tempistiche che porteranno alla realizzazione. Ma su questo il ministro sembra non avere dubbi.