Nel video l’intervista a Alberto Calciolari, Sindaco di Medolla

Una notte come tante interrotta da un boato. Sono le 4:03 quando un rumore fortissimo anticipa di pochi secondi la scossa di terremoto che sveglia e sconvolge la Bassa. Un sisma di magnitudo 6.1, profondo 6,3 km, con epicentro a Finale Emilia. Il primo di una serie terribile. Sono passati undici anni da quel 20 maggio. Undici anni da quei secondi rimasti scolpiti nella memoria della Bassa e di tutti i modenesi. Un anniversario che quest’anno capita in un momento in cui il nostro territorio torna ad essere bersaglio della natura. La terra quel lontano 20 maggio del 2012 tremò lasciando una scia di danni e sangue soprattutto nella nostra provincia, ma gli effetti si ripercossero anche nelle vicine Bondeno, Mirabello e Vigarano nel Ferrarese. Furono 7 le vittime di quel giorno. Non fu che l’inizio di uno sciame che si ripresentò con altri eventi sismici dalla forza distruttiva: il 29 maggio, l’altra grande scossa, di magnitudo 5.9 ed epicentro a Medolla e Cavezzo mise in ginocchio la Bassa. Ed è proprio a Medolla che oggi le vittime di quei tragici momenti sono stati ricordati con una commemorazione presso il monumento accanto al Teatro Comunale “W. Facchini”. Ventotto i morti, oltre 300 i feriti, 45mila gli sfollati. Danni materiali stimati a 13 miliardi di euro. Le immagini dei paesi ridotti a cumuli di macerie fecero il giro del mondo ed oggi con l’alluvione che ha mandato sott’acqua interi territori dell’Emilia Romagna sembrano ancora più vivide nella memoria di tutti.