Una barista che chiede il Green Pass ad un cliente che vuole consumare all’interno del locale…

Scene che diventano di ordinaria quotidianità a partire da oggi, giorno in cui entra ufficialmente in vigore il Green Pass in tutta Italia. Sarà necessario esserne in possesso per poter frequentare tutti i luoghi al chiuso: si dovrà esibire per andare a pranzo e a cena nei ristoranti, bar, pasticcerie e gelaterie al chiuso e sedersi al tavolo, per frequentare musei, palestre, piscine, stadi e palazzetti dello sport, per assistere agli spettacoli al cinema, teatro e in locali di musica dal vivo e per partecipare agli eventi tipo congressi, fiere, conferenze.

Non sarà invece necessario il Green Pass per chi sceglie di consumare all’aperto. Inoltre, non sarà necessario il certificato verde nemmeno per le consumazioni al bancone. Più complicata la storia dell’accesso al ristorante degli hotel: se è riservato solo ai clienti dell’albergo, non serve nessun pass. Se è aperto anche a clienti esterni all’hotel, serve il certificato verde.

Per scuole, università e mezzi di trasporto pubblici (non quelli locali), il Green Pass sarà obbligatorio dal 1° settembre.

Per Green Pass, o “pass sanitario”, come lo chiamano più correttamente in Francia, dove è pure in vigore, s’intende il documento che si ottiene, cartaceo – chiedendo aiuto anche alle farmacie, ad esempio – o online, scaricando le apposite app e usando lo Spid – in presenza di una di queste possibilità: almeno ricevuto almeno la prima dose di un vaccino riconosciuto dall’Unione Europea (Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson e AstraZeneca) oppure aver effettuato un test molecolare, antigenico o salivare nelle 48 ore precedenti o essere guarito dal Covid nei precedenti sei mesi.

Secondo i commercianti, soprattutto del settore bar e ristorazione, i veri problemi si presenteranno a partire da ottobre, quando non si potrà più consumare all’aperto e gli esercenti sono preoccupati perchè dovranno fare i “vigili”, chiedendo addirittura i documenti.