Le nuove limitazioni del dpcm che rendono tutta Italia zona protetta sono state accolte favorevolmente dai governatori delle regioni, ma c’è chi chiede di più e una risposta affermativa potrebbe arrivare. «Non sono escluse misure ancora più drastiche», è stato detto a Palazzo Chigi, rispetto a quelle imposte finora per contenere l’epidemia da coronavirus. Il governo potrebbe quindi valutare l’ipotesi, fortemente voluta dalla Lombardia e dal Veneto di lockdown totale: ovvero la chiusura di tutte le attività per 15 giorni ad eccezione di farmacie, discount ma non nei centri commerciali, forze dell’ordine, Vigili del Fuoco e ovviamente di operatori e presidi sanitari. Esattamente quello che vorrebbero le opposizioni, con cui Conte ha dialogato ieri pomeriggio. Il premier Conte starebbe dunque valutando l’introduzione di misure di contrasto del contagio ancora più restrittive e severe, «se necessarie». Mentre questa mattina è stata bloccata la Brennero fatta eccezione per il passaggio delle merci, dando un ulteriore via all’isolamento dell’Italia dal resto d’Europa, il fermo dei trasporti potrebbe arrivare a essere totale anche all’interno dei nostri confini. «Piuttosto che protrarre un’agonia che dura mesi, – ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia – credo sia meglio arrivare a una chiusura totale, così da bloccare definitivamente il contagio». Un’ipotesi che Conte non ha escluso, sul tavolo frena l’idea di un costo economico che sarebbe altissimo.
IL PREMIER CONTE: “PER NUOVE CHIUSURE ASPETTO RICHIESTE DI LOMBARDIA”
Non è esclusa l’ipotesi di un totale lockdown per rendere ancora più serrata la lotta al contagio, ma il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aspetta le richieste della regione Lombardia sulla chiusura di tutte le attività per 15 giorni ad eccezione di quelle essenziali