Le interviste a:
- Adolfo Conti, Regista
- Liliana Cavani
“La pellicola è me stessa” da questa affermazione pronunciata dalla celebre regista carpigiana Liliana Cavani si può intendere quanto le sue radici, il suo vissuto a Carpi, attraverso anche i tragici eventi che si sono succeduti durante la Seconda guerra mondiale abbiano inciso e determinato la sua produzione cinematografica. Durante la guerra di Liberazione la città fu teatro di alcune sanguinose stragi compiute dai fascisti contro i partigiani e la popolazione civile, come l’eccidio di Piazza dei Martiri, 16 le vittime. Un evento che la regista vide in prima persona. Ne ‘Il Portiere di notte’ il film che viene celebrato nel docufilm a 50 anni dalla sua uscita, i protagonisti sono un’ebrea sopravvissuta ad un campo di concentramento e il suo aguzzino, che sotto falso nome lavora come portiere di notte. Una trama che resta attuale, per un film che scandalizzò il pubblico italiano e subì per quattro volte il ritiro dalla censura.