Riportare la Juve agli antichi fasti. E’ l’ennesima sfida che si prepara ad affrontare Cristiano Giuntoli, nuovo Football Director dei bianconeri con un contratto di 5 anni. Un percorso professionale straordinario quello del dirigente di Agliana, cominciato 14 anni fa, nel 2009, a Carpi grazie all’intuizione dell’allora patron Stefano Bonacini e dei suoi soci e grazie all’amicizia con l’allora ds carpigano Gian Domenico Costi, modenese doc che lo aveva conosciuto a New York durante la sua esperienza alla guida della franchigia dei Brooklyn Knights e lo consigliò alla società come consulente. Giuntoli aveva appena smesso col calcio giocato e in quel Carpi da Serie D in difficoltà dopo i primi due mesi di campionato fu lui a prendere in mano le redini, rivoluzionando la squadra. Col secondo posto alle spalle del Pisa arrivò il ripescaggio in C2 grazie ai playoff nazionali, primo capolavoro di un carriera da predestinato. Quattro in tutto le promozioni ottenute in 6 anni da dirigente a Carpi, costruendo squadre che hanno sempre rispettato il budget grazie a un grande lavoro di scouting, lo stesso che gli ha permesso la scorsa estate con i vari Kim e Kvaratskhelia dopo Osimhen di allestire il Napoli piò forte degli ultimi 20 anni. Ancora molto legato a Carpi, dove passa quando può per salutare i vecchi compagni di viaggio di quella sua prima avventura, ora Giuntoli è chiamato a ricostruire una Juve azzerata dagli ultimi anni, che gli chiede l’ennesimo miracolo sportivo.