Il dottor Stefano Sassi è il nuovo responsabile della Struttura complessa di Chirurgia dell’Ospedale di Mirandola – Area Nord, recentemente costituita come previsto dal piano di investimenti che l’Azienda USL di Modena sta portando avanti al Santa Maria Bianca.
L’incarico è stato affidato al termine della procedura di selezione prevista: in servizio al Santa Maria Bianca dal 2009, nel 2018 Sassi era stato nominato responsabile della struttura semplice di Chirurgia, allora afferente alla Struttura complessa di Area Nord diretta dal dottor Michele Varoli. Oggi invece il reparto mirandolese può contare su un proprio primario, il dottor Sassi appunto.
Nato a Monza nel 1972, si è laureato all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove ha conseguito anche la specializzazione in chirurgia generale e d’urgenza. Dopo le esperienze formative presso le chirurgie di diversi ospedali di rilevanza nazionale (Policlinico di Modena e Azienda Ospedaliera Garibaldi di Catania), dal 2005 ha lavorato per quattro anni nel reparto di chirurgia d’urgenza dell’Ospedale Maggiore di Parma, Trauma center Hub per l’Emilia occidentale, prima dell’arrivo a Mirandola.
In oltre 15 anni di carriera, il dottor Sassi ha maturato esperienza in chirurgia del tubo digerente e delle vie biliari, in chirurgia d’urgenza e nella chirurgia laparoscopica addominale e della pelvi femminile. Da circa 7 anni collabora attivamente con le due strutture complesse di Ginecologia di Carpi e Mirandola per i casi più complessi di endometriosi profonda.
“Negli ultimi due anni – spiega il dottor Sassi – abbiamo lavorato molto sull’appropriatezza delle cure, uno sforzo organizzativo che tende a mantenere lo stesso standard qualitativo nell’offerta di prestazioni ai cittadini riducendo l’impiego di risorse. L’emergenza Covid ha accentuato questa necessità: oggi ci stiamo concentrando sull’attività in regime ambulatoriale, come per la chirurgia del sinus pilonidalis, che colpisce pazienti giovani, lavoratori, e grazie all’adozione di una nuova tecnica mini invasiva si esegue al 95% in regime ambulatoriale con riduzione dei tempi di guarigione. Altri esempi sono la chirurgia dell’ernia inguinale, la chirurgia flebologica delle varici, con adozione nel 95% dei casi della tecnica a radiofrequenza, anche questa eseguibile in regime ambulatoriale con ottimi risultati e recupero molto più rapido. Durante la prima ondata, quando l’attività chirurgica, sia programmata che urgente, è stata sospesa abbiamo implementato la collaborazione con l’oncologia dell’Area Nord, facendoci carico di tutta l’attività di posizionamento dei dispositivi per chemioterapia, in supporto ai colleghi anestesisti impegnati nella lotta al virus. Abbiamo inoltre collaborato con i colleghi della medicina per la gestione dei pazienti internistici non Covid ricoverati”. Oggi, grazie agli investimenti dell’Azienda USL in termini di personale, l’équipe della Chirurgia diretta dal dottor Sassi è composta da 7 chirurghi, di cui 6 molto esperti e una giovane dottoressa neoassunta.
L’incarico al dottor Sassi segue di pochi mesi quello affidato al dottor Alessandro Ferrari, relativo al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Santa Maria Bianca, anche questo divenuto struttura complessa.