Nel video l’intervista a Giorgio Battisti, Generale di Corpo d’Armata

La guerra in Ucraina sta continuando a mietere vittime tra i civili e a creare nuovi profughi. A più di due settimane dall’inizio del conflitto, la domanda, sempre più pressante, è se la guerra troverà una risoluzione in tempi brevi e se i negoziati, che parallelamente alle bombe continuano ad esserci, porteranno a qualche risultato. Secondo il Generale di corpo d’Armata Giorgio Battisti, formatosi nell’Accademia di Modena e per vent’anni impegnato in operazioni in Afghanistan, la situazione è delicata. Il dialogo prosegue, ma il conflitto non sembra essere prossimo a una risoluzione. Due fattori gettano ombre sul futuro della guerra. Il primo è la minaccia nucleare. Vladimir Putin, spiega il Generale Battisti, dispone di più armi nucleari degli Stati Uniti e non è escluso che possa mettere in atto dimostrazioni di superiorità. Il secondo fattore di rischio escalation è forse ancora più drammatico. Si tratta delle Armi Chimiche, di cui la Russia dispone. Il loro eventuale uso ci porterebbe indietro di almeno cent’anni, spiega il Generale, aprendo la possibilità di un intervento anche di altri Paesi.