Nel video l’intervista a Daniele Rossi, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna
Settori come la ceramica e l’agroalimentare hanno i mesi contati. Se il conflitto in Ucraina dovesse prolungarsi, la situazione per molte industrie diventerebbe drammatica. A spiegarlo è Daniele Rossi, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna. Le navi che trasportano materiali importanti per la sopravvivenza di molte imprese sono ferme a causa del blocco delle importazioni dall’Ucraina e dalla Russia. Fortunatamente esistono le scorte, ma non sono infinite. Per questo il presidente Rossi dà un orizzonte temporale breve: una situazione del genere può essere economicamente sostenibile solo per pochi mesi. Il porto di Ravenna è il più importante in Italia per la movimentazione di prodotti da e verso Kiev. Circa il 40% delle importazioni dall’Ucraina passano da lì. Tra queste ci sono merci come i cereali, ma anche materiali alla base dell’attività dell’industria ceramica, come l’argilla. Ma da quando è scoppiata la guerra non arriva più nulla, né da Kiev, né da Mosca, con il rischio che a breve imprese importanti per il tessuto economico modenese e non solo vadano ancora più in crisi.