Così oggi Mario Draghi ha giurato fedeltà alla Repubblica all’interno del Quirinale. A seguire, tutti i 23 ministri scelti per il nuovo Governo hanno fatto lo stesso. Un passaggio che segna, di fatto, la nascita del nuovo esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce. Mercoledì è fissato il voto per la fiducia in Senato, giovedì alla Camera, ma tutto potrebbe svolgersi anche nella sola giornata del 17 febbraio. Un mosaico di tecnici e politici, di ogni schieramento, vanno a comporre il Governo Draghi. I secondi sono più dei primi: 15 sono ministri politici, quattro del M5s, tre ciascuno per Partito Democratico, Forza Italia e Lega, uno per Leu e Italia Viva. Nove le riconferme dal Conte bis, tra cui il ministro della Sanità Roberto Speranza, quello degli Interni Luciana Lamorgese e quello degli Esteri Luigi Di Maio. Si aggiungono alla squadra i membri di Forza Italia Renato Brunetta alla Pubblica Amministrazione, Maria Stella Gelmini agli Affari regionali, Mara Carfagna al Sud. La Lega ottiene Erika Stefani alle Disabilità, Massimo Garavaglia al Turismo, Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo economico. I tecnici sono invece otto e andranno ai ministeri dell’Economia, della Giustizia, alla Transizione digitale ed Ecologica, Infrastrutture, Istruzione e Università. Una squadra che tuttavia non ha incontrato l’entusiasmo dei modenesi. Molti gli insoddisfatti quelli che questa mattina hanno letto i nomi sui giornali.