È ancora giallo intorno alla morte di Giovanni Iacconi. Ieri il fratello maggiore, Romano, è stato chiamato per il riconoscimento della salma. Mentre la famiglia si è chiusa nel dolore, i Carabinieri continuano a indagare sulle amicizie del 54enne, in particolare su un giovane di origini brasiliane che secondo i vicini di casa viveva con lui ma che si è reso irreperibile da giorni. Sulle tracce dei militari ci sarebbero anche altri amici della vittima, frequentazioni che alla famiglia non piacevano e che avevano fatto sollevare, da quanto si apprende, anche le lamentele di alcuni vicini. Ancora non è chiaro se anche loro erano insieme a Iacconi il giorno della morte. Ciò che è certo è che qualcuno era con lui a Pavullo e che ha preso la sua Golf per riportarla a Spezzano, dove si trova tutt’ora in garage. Anche il cellulare della vittima è un mistero. Il suo telefono non si trovava nell’abitazione di Acquabuona, e quando il fratello Romano ha provato a cercarlo nei giorni scorsi, a volte suonava e a volte no, come se fosse in movimento o come se qualcuno lo accendesse e spegnesse a piacimento. Fondamentale poi sarà l’autopsia, che ancora non è stata fissata: prima la procura dovrà nominare i periti. Da un esame esterno, non sembrano esserci evidenti segni traumatici sul corpo. Ancora non si esclude l’omicidio, ma nemmeno che ci sia un malore alla base del decesso dell’uomo, fattore che configurerebbe il reato di omissione di soccorso e occultamento di cadavere. Il corpo dell’uomo è stato infatti trovato avvolto da un lenzuolo, nascosto sotto il letto della sua camera.