Si stringe il cerchio sulla figura di Mohamed Gaaloul, che rimane l’unico indagato per la morte di Alice Neri, la mamma di 32 anni trovata carbonizzata nella sua auto nelle campagne di Concordia lo scorso novembre. La Procura di Modena ha presentato oggi richiesta di archiviazione nei confronti degli altri due indagati: il marito e il collega con il quale la donna si era incontrata allo Smart Caffè di Concordia poco prima della sua scomparsa. I due nell’ambito delle attività delle indagini svolte per individuare l’autore dell’omicidio erano stati iscritti nel registro degli indagati al fine di garantire il diritto di difesa nella contestualità dello svolgimento degli atti anche potenzialmente di natura irripetibile. Nel provvedimento della Procura si legge che “tutte le indagini svolte hanno escluso la presenza degli stessi nel luogo e nell’ora dell’omicidio e della distruzione del cadavere”, pertanto, “si è determinato a formalizzare al giudice per le indagini preliminari richiesta di archiviazione nei confronti di entrambi per infondatezza della notizia di reato non avendo gli stessi commesso il fatto”. Inoltre dalle serrate indagini, svolte in maniera ininterrotta e nella massima riservatezza, è stato possibile acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Mohamed Gaaloul, il 29enne tunisino attualmente in carcere come principale sospettato. Provvedimento confermato anche dal Tribunale del Riesame di Bologna che ha respinto il ricorso proposto dal suo difensore, l’avv. Roberto Ghini. Inoltre le risultanze degli incidenti probatori effettuati in questi mesi, avrebbero rafforzato il già grave quadro indiziario a carico dello straniero.