Nel video l’intervista al Maggiore Vito Ristallo, Comandante Compagnia dei Carabinieri di Modena
Macabro ritrovamento questa notte in via Caruso. Intorno alle 3, dentro a un’auto bruciata, è stato trovato il corpo carbonizzato di una persona. I carabinieri stanno lavorando per ricostruire l’esatta dinamica del fatto e al momento nessuna ipotesi è ancora da escludere, nemmeno quella dell’omicidio. Il cadavere, il cui stato non aveva permesso un’identificazione immediata, è di un 61enne di Sassuolo, incensurato. Sul posto sono intervenuti per i rilievi anche i militari del Ris e il magistrato di turno. L’auto, sembra si tratti di una Fiat Panda, sarebbe stata trovata avvolta dalle fiamme, spente grazie all’intervento dei vigili del fuoco dopo l’allarme lanciato da alcuni passanti che hanno visto le fiamme da via Nonantolana. Nonostante l’azione tempestiva dei pompieri sia la vettura che il corpo erano ormai carbonizzati. Ogni ipotesi in questa fase è aperta: l’uomo trovato nell’auto, al posto di guida, poteva essere già morto e l’incendio potrebbe essere stato un modo per liberarsi delle prove, così come potrebbe trattarsi di suicidio. Secondo le prime informazioni diramate, il 61enne, vedovo, senza figli e dal profilo insospettabile, ospitava a casa sua alcune prostitute.
Definita l’identità della vittima del rogo in via Caruso, rimane il giallo sulle cause e sull’area dove un eventuale delitto sarebbe stato commesso. Anche se non è ancora esclusa l’ipotesi di un gesto estremo
Di che natura è il rogo che ha distrutto completamente la Fiat Panda ed il corpo del 61enne trovato carbonizzato al suo interno? Accidentale? Appiccato da qualcuno? All’esterno o all’interno dell’abitacolo? Sono le fiamme ad avere ucciso l’uomo o il cadavere e auto sono stati portati in quell’area da altri? E se qualcuno lo ha fatto perché scegliere una delle zona che se pur periferica risulta essere una delle più monitorate e senza vie di fuga della città. Dubbi e domande che dopo l’identificazione della vittima del rogo definiscono un giallo che gli inquirenti stanno cercando di risolvere. Partendo proprio dall’identità dell’uomo. Senza particolari problemi, incensurato, che arrotondava affittando stanze a prostitute. Un mondo, quello della prostituzione che gli inquirenti coordinati dal Pubblico Ministro Monica Bombana starebbero passando al setaccio. Le ore ed i giorni immediatamente successivi ad episodi del genere sono fondamentali per ricostruire il quadro indiziario. Nessuna ipotesi è ancora esclusa. Compresa quella di un gesto estremo dell’uomo. Rispetto all’ipotesi di omicidio invece i dubbi sono legati all’assenza, almeno apparente, di tracce umane nelle vicinanze e dalla stessa tipologia di strada dove l’auto è stata trovata. Via Caruso in quel tratto ha solo un accesso monitorato da via Nonantolana e non ha una uscita, visto che immette direttamente nell’impianto di stoccaggio dei rifiuti Hera, altrettanto presidiato da diverse telecamere e comunque senza uscita. Difficile pensare che chi ha in mente un delitto scelga un luogo così monitorato e senza vie di fuga, se non nei campi, a piedi. Le prossime ore di lavoro degli inquirenti e le perizie legali su ciò che rimane del corpo del 61 saranno decisive per gli sviluppi delle indagini.