«I chioschi? Il codice dei beni culturali e ambientali è chiaro: se il bene viene ripristinato nella sua conformazione precedente, il reato si estingue». Interviene così Vito Zincani, procuratore capo di Modena, sulla diatriba dei chioschi al Parco delle Rimembranze. «Non voglio dire al Comune cosa fare, ci mancherebbe, dico solo che esiste questa possibilità» ha precisato Zincani. In pratica, l’amministrazione, di concordo con i gestori, potrebbe chiedere alla Procura il dissequestro dei cantieri al fine di ripristinare la situazione precedente alla costruzione (seppur parziale) dei chioschi. Solo in questo caso, il dissequestro potrebbe avvenire immediatamente, e nessuno degli attori in campo verrebbe perseguito penalmente. E’ una possibilità, ma non è detto che il Comune la percorra. Bisognerà quantomeno attendere le motivazioni dei giudici del Riesame, che due settimane fa avevano rigettato l’istanza di dissequestro avanzata dai difensori di Comune e gestori. Ciò che sembra certo è che non ci sono i tempi tecnici per ‘tornare indietro’ e costruirli in maniera differente. Dunque, o il Comune li fa abbattere e prevede un’altra area in cui sistemare chioschi rimovibili, dando così la possibilità ai gestori di non perdere la stagione estiva, oppure la situazione potrebbe rimanere bloccata ancora per diverso tempo. Infatti il decreto di sequestro potrebbe sì essere impugnato davanti alla Corte di Cassazione, ma con tempi molto lunghi e con esiti non certo prevedibili. E allora quella che era una semplice illustrazione delle possibili vie di fuga potrebbe diventare un saggio consiglio da ascoltare.