L’assessore Barbieri fa appello a imprese e benestanti per soccorrere i bisognosi che bussano ai servizi sociali

SASSUOLO – S’ingrossa la fila davanti alle porte dei servizi sociali del Comune. Parlano le biografie disperate, ne abbiamo scritto anche recentemente, parlano e soprattutto confermano i numeri. Basta leggere per capire: 5609 sassolesi nel 2012 si sono presentati agli sportelli dei servizi sociali del Comune per chiedere assistenza. Quanto la popolazione media di un paese del modenese, più del 10% dei residenti. E sono 1714 di origine straniera e 3895 gli italiani. Poi il numero di richieste agli assistenti sociali, altra cifra da spavento, che toccano quora 9295. Andiamo a vedere nl dettaglio cosa hanno chiesto i sassolesi. Il record di richieste è rappresentato dal ‘Colloquio con Assistenti Sociali’, che nel corso del 2012 ha registrato 3636 domande, seguito dalle domande dei cosiddetti ‘bonus sociali’: 1391. C’è fame (non solo alimentare, beninteso). Come dimostrano i tre maggiori temi che hanno caratterizzato l’anno appena terminato: problemi economici, il disagi oabitativo e la mancanza di lavoro. Per quanto riguarda l’aiuto economico si arriva a ben 2107 richieste. Un contenitore, il più richiesto, che comprende: le 1391 domande di bonus sociali, le 566 di assegno di maternità e nuclei familiari numerosi e le 134 domande allo sportello Ies. Al secondo posto di questa particolare (e non felice) graduatoria si assesta il tema dell’abitare con 1574 domande d’intervento, tra cui spiccano le 776 richieste di un contributo per l’affitto, 357 domande di alloggi Erp e 352 all’Agenzia Casa del Comune. Sono, invece, 634 le richieste che, nel corso del 2012, sono state effettuate agli uffici di via Rocca 22 inerenti al tema del lavoro; tra queste 158 richieste di appuntamenti diretti con l’assessore. «Il 2012 è stato un anno particolarmente difficile – commenta l’assessore alle Politiche Sociali del Comune Giorgio Barbieri – in cui gli effetti di una crisi economica con la quale ci troviamo a fare i conti da più di quattro anni si sono fatti sentire in maniera ancor più cruda e mordente, sfociando anche in gesti e minacce, nei confronti degli assistenti sociali inermi, figlie probabilmente proprio della disperazione. Tutti quanti ci auguriamo che l’anno appena iniziato porti finalmente a vedere un po’ di luce in fondo a questo tunnel lungo e difficile e, con essa, un po’ più di serenità alle tantissime famiglie che, giorno dopo giorno, si trovano a fare i conti con la mancanza di un lavoro che porta con se problemi economici, famigliari ed abitativi» . La perdita del posto di lavoro fa perdere la tranquillità e la luce in fondo al tunnel è ancora flebile: «Abbiamo ancora davanti diversi mesi difficili, gli analisti più ottimisti prevedono solo per la seconda metà dell’anno un timido segnale di una ripresa che comunque sarà lunga e complicata: per questo motivo – conclude l’assessore – rivolgo un appello a tutti quei sassolesi che hanno la possibilità di recepirlo: il conto corrente del Fondo di Solidarietà è sempre aperto, pronto a raccogliere anche il minimo contributo da imprese, società, famiglie o privati cittadini: tutto ciò che viene versato non sarà disperso ma utilizzato proprio per dare un piccolo aiuto a quei nostri concittadini più sfortunati». Quando un Comune deve far ricorso al buon cuore dei cittadini e alle tasche dei privati significa che le casse comunali non riescono più a soddisfare quelle esigenze e quei bisogni che da decenni erano gestiti con maggiore facilità. E dal Comune comunicano anche il numero del conto corrente del Fondo di Solidarietà Città di Sassuolo (IT27T0200867019000100984467 intestato a Comune di Sassuolo). Quando il pubblico non c’è la fa.