E’ tra i beni che il Comune vorrebbe dare in permuta Ma ora si pensa ai fondi nazionali per riqualificarla

E’ chiusa al pubblico da dieci anni. Dal 2011 il Comune l’ha inserita nel patrimonio da dismettere per un valore pari a 4 milioni e 250mila euro. Ma ad oggi l’edificio resta senza una destinazione certa. Parliamo di una delle dimore ottocentesche più importanti della nostra provincia, Villa Montecuccoli a Baggiovara. Intorno all’edificio sorgono arbusti ultracentenari e la struttura vanta creazioni stilistiche e decorazioni neoclassiche. Bene, tutto questo tesoro appare abbandonato e condannato a un lento degrado. In tempi recenti Villa Montecuccoli era stata annoverata dalla Giunta Pighi tra gli immobili da cedere in permuta per la realizzazione del Piano di definizione logistica delle sedi comunali. In pratica si tratta del tentativo del Comune di accorpare gli uffici comunali attualmente in affitto. Accorpamento che, come noto, resta in stand-by, visto che le due recenti manifestaizoni d’interesse non sono state considerate vantaggiose. Fallito questo tentativo, la dimora di Baggiovara resta in una sorta di limbo. Al punto che un gruppo di residenti torna alla carica chiedendo all’amministrazione di pensare a soluzioni interlocutorie. «Si potrebbe recuperarla parzialmente e adibirla ad attività di vario genere. E’ un edificio che va restituito alla comunità perché altrimenti c’è il rischio di perderlo per sempre», confidano gli abitanti. Il Comune è proprietario della villa dal dopoguerra in seguito a un lascito dei conti Montecuccoli. Venne poi adibita a struttura scolastica e negli anni ‘90 vennne sottoposta a interventi di restauro e adeguamento alle norme antisismiche. Risale al 2003, infine, il trasloco della scuola elementare: da allora la villa è chiusa, oggetto di controllo da parte di un custode ma, di fatto, priva di un vero proprietario. «Quando fu spostata la scuola elementare molte famiglie non furono d’accordo perché si toglieva ai bambini di un’area verde», ricordano sempre i residenti. E la loro proposta è quella di una riqualifica perlomeno iniziale. «Non ci sono risorse e sappiamo che il Comune vuole disfarsene per monetizzarne il valore. Nel frattempo, però, si potrebbe aprire il parco al pubblico e sfruttare i locali per attività e iniziative». Va ricordato che su Villa Montecuccoli vigono specifici vincoli della Soprintendenza che ne limitano il riuso. Nonostante ciò, non sembra impossibile trovare un compromesso tra esigenze dei residenti e tutela dell’edificio. Contattata da ModenaQui, l’amministrazione ricorda come i costi di un intervento di recupero sarebbero troppo alti vista l’attuale crisi. «Si sta cercando – precisa sempre Piazza Grande – di inserire il bene in un percorso di valorizzazione che possa accedere a fondi nazionali destinati al recupero di Beni culturali». Una strada difficile quella paventata dal Comune, ma che rivela l’intenzione di ridare vita alla dimora. I residenti aspettano da dieci anni. E si spera non ne passeranno altrettanti prima che il cancello su via Jacopo Da Porto torni a riarprirsi. nVincenzo Malara