Ieri il terzo sciopero, la Querzè promette un tavolo tecnico

A livello nazionale il centrosinistra si batte per la stabilizzazione dei precari della scuola, a Modena le assunzioni vengono fatte attraverso l’apporto delle agenzie interinali (il diavolo per molta sinistra). Lo sostengono i sindacati, ad iniziare dalla Cgil: «Dallo scorso settembre il Comune non assume più se non attraverso le agenzie interinali- spiega Maurizio Guidotto della Cgil/Fp – dunque non si tratta più di applicare la regola introdotta dalla riforma Fornero per gli ‘stacchi tra un contratto e l’altro, ma di una nuova modalità di gestione che ci preoccupa non poco e che tiene del tutto ferme le graduatorie pubbliche». Massimo allarme per i rappresentanti dei lavoratori che ieri hanno scioperato – i sindacati parlano del 80% di adesione, su 40 scuole del territorio solo quattro sono rimaste aperte mentre tre hanno reso disponibile qualche sezione – e nonostante il brutto tempo hanno fatto un presidio davanti al palazzo comunale. Poi una ‘visita’ in Consiglio dove in diretta l’assessore all’istruzione Adriana Querzè – mentre rispondeva ad un’interrogazione sulla scuola della consigliera Sandra Poppi, ex grillina – ha firmato la ‘resa’: «Saluto gli operatori della scuola. Siamo consapevoli dei problemi sollevati e auspichiamo si possano risolvere, insieme, in tempi brevi». Ci sono voluti tre scioperi, il 12 dicembre e l’11 gennaio gli altri due, per arrivare ad aprire la porta del dialogo. Perchè i problemi ci sono tutti, ieri l’assessore ha auspicato il confronto: «Ben vengano le dichiarazioni- hanno commentato i delegati funzione pubblica Maurizio Guidotto Cgil, Stefania Gasparini Cisl e Paola Santi Csa- ma ora aspettiamo che il tavolo sia convocato formalmente. E soprattutto di vedere quale tipo di confronto vuole l’amministrazione con noi, visto che fino ad ora gli incontri non sono serviti a nulla. E che spesso non era nemmeno presente l’assessore Querzè». Dal punto di vista politico è una bella grana visto che il mondo della scuola di solito vota in direzione centrosinistra, quindi scontentare il proprio elettorato di riferimento sotto elezioni non è proprio un bel segnale. «Il contratto di lavoro comincia a non essere rispettato anche per i dipendenti del Comune- ha sottolineato Paola Santi- c’è uno stravolgimento nella gestione dei giorni di ferie non concordato con i sindacati, nè con i lavoratori e soprattutto continua l’uso improprio del personale non docente. Ai ‘bidelli’ il Comune chiede di sostituire le maestre assenti, in palese violazione del contratto nazionale che non contempla nè mansioni, nè responsabilità del genere». (gbn)