«Dopo 39 anni potrei chiudere: la zona sta morendo»
Gli ultimi baluardi della Modena genuina, di un tempo, rimasta sempre la stessa nonostante una società divenuta schizofrenica, rischiano di cadere. Dopo Ermes, storico oste di via Ganaceto, che ha manifestato lintenzione di chiudere la trattoria dopo decenni di onorata carriera, un altro simbolo della tradizione enogastronomica modenese sta pensando di fare altrettanto. E Omer Caiumi, anima di unaltra trattoria storica, da Omer appunto, in via Torre. Dopo 39 anni, Omer e sua moglie stanno pensando seriamente di appendere il grembiule al chiodo. «Non so, vedremo. Certo è che fanno di tutto per farci chiudere – è il commento ironicamente amaro di Omer -: se poi tolgono le auto da piazza Roma siamo finiti». Già, si ritorna sempre lì. Perché oggi il centro di Modena «sta morendo». E se le scelte dellamministrazione non sono indirizzate alla sua rivitalizzazione ma, al contrario, tendono a rendere ancora più difficoltoso e sempre meno conveniente laccesso in centro, diventa impossibile per gli esercizi pubblici andare avanti. «Se renderanno pedonale piazza Roma vedrete a settembre quante serrande rimarranno giù» ammonisce Omer, con il suo solito fare schietto, diretto e genuino. Come i piatti della tradizione modenese che prepara e propone per i propri avventori. Che purtroppo si stanno facendo sempre meno: «In centro non cè più il passaggio di una volta. E anche noi abbiamo perso un po la poesia di questo mestiere, non cè più tempo per fare due chiacchiere, ci si ferma sempre meno e comunque solo per un pasto veloce. E così ne traggono giovamento altri tipi di ristoranti». Unanalisi lucida e amarissima, che deve fare riflettere. Rinunciare per sempre a questi baluardi della tradizione modenese sarebbe una perdita immensa per Modena. Se per Ermes il discorso pare essere legato più che altro ad un discorso di anzianità di servizio, per Omer prevale più la sensazione di essere stati abbandonati, privati del minimo aiuto che servirebbe per andare avanti con serenità: «Laffitto è molto alto e negli ultimi anni, con la crisi, stiamo lavorando senza guadagnare – confida loste mentre, nella stanza a fianco, la moglie prepara la sfoglia -, ma solamente per riuscire a preservare ciò che ci siamo costruiti in 39 anni di carriera. Cosa servirebbe per rivitalizzare il centro? Dovrebbero organizzare più manifestazioni, magari più piccole ma più di frequente. Così le persone sarebbero più indotte a venire in centro, anziché andare nei centri commerciali». nDaniele Franda