Mitico secondo posto per la Fini nel volley femminile La Maserati vince in Sudafrica. Oro per Villa e Finelli

Per parlare del 1967 partiamo dalla cronaca nera, perchè nell’estate di quell’anno, si verifica un curioso furto allo stadio Braglia. Col favore delle tenebre, ignoti ladruncoli si portano via i cavi dell’impianto di illuminazione dello stadio, per ricavarne una discreta fornitura di rame. Indagini difficili e colpevoli mai identificati. Bilancio come sempre in rosso, necessità di capitalizzare, acquisti in economia, inducono mister Remondini a passar di mano prima ancora dell’inizio del torneo. Al suo posto, l’ex canarino Lamberto Giorgis – fresco diplomato di Coverciano – che a metà campionato, verrà sostituito dall’ungherese Laszlo Szekely. A fronte di pochi arrivi, se ne vanno due pezzi da novanta: Rognoni al Milan e Merighi al Torino. Le buone notizie arrivano da Amos Adani, che si merita la convocazione nella nazionale Under 23 e dal debutto in prima squadra del giovane Giorgio Braglia. Figlio d’arte, (il padre Niski, era una colonna della difesa del Modena nel dopoguerra) il campioncino di casa proviene dal fertile vivaio di Alfredo Mazzoni. Verrà acquistato dalla Roma di H.Herrera, dopo essere stato visionato personalmente dall’istrionico tecnico spagnolo e vale la pena ascoltare un piccolo aneddoto sulla vicenda, per bocca del compagno Caco Borsari. “.. a Padova, verso la fine del campionato, il pari andava bene ad entrambe le squadre. In modo discreto, i senatori delle due compagini, strinsero accordo di non belligeranza, senza preoccuparsi di passar parola a tutti i compagni. Braglia, ignaro degli accordi e galvanizzato dalla presenza di H.Herrera in tribuna per visionarlo, tento’ in tutti i modi di mettersi in evidenza, facendo impazzire la difesa patavina con numeri da campione. Informato del patto di non aggressione, si diede una calmata, tutto filò liscio e la Roma opzionò il giovane talento”. Per la cronaca, proprio con quel punto di Padova, il Modena evitò gli spareggi per non retrocedere. La carriera di Braglia si snoda inizialmente tra Roma e Foggia, con alterne fortune, fino all’estate del 1973, quando passa al Napoli allenato da Vinicio. Qui vive il suo periodo più brillante, disputa infatti ottanta partite di campionato, segnando ventiquattro reti (la metà nella sola stagione ’74-‘75, che gli varranno il sesto posto nella classifica dei cannonieri. Contribuisce attivamente al secondo posto finale della stagione e alla vittoria della Coppa Italia del’76. In carriera ha totalizzato complessivamente 99 presenze e 25 reti in serie A, e 95 presenze e 19 reti in B. In provincia, il Sassuolo lascia le sabbie mobili della prima categoria, per partecipare al campionato de serie D, dove trova i cugini del Carpi, retrocessi dalla C. Nell’attesa dei trionfi del G.S.Panini, la pallavolo modenese assiste alla nascita di un’ulteriore stella e questa volta in campo femminile: la Fini. Sorto con il nome Fari Virtus, all’interno dell’oratorio di Sant’Agostino, il piccolo club, nella sua breve storia, riesce a raggiungere in pochi anni, i vertici della pallavolo femminile italiana. Nel 1966 ottiene la promozione in A. La sponsorizzazione dell’industria alimentare Fini, permette alla squadra di potenziare il suo organico tanto da lottare immediatamente per lo scudetto; ad allenare la giovane compagine nelle stagioni successive fu Loredana Lugli, già vincitrice di vari campionati da allenatrice e da giocatrice. Dopo un buon terzo posto e una rocambolesca sconfitta nello spareggio per la prima posizione nel ‘67 contro la Max Mara Reggio Emilia(da 2-0 a 2-3), nella stagione ‘68-‘69, la Fini s’impose senza subire alcuna sconfitta. Ancora una stagione senza alloro per la Ferrari in Formula Uno, ma ci si consola, con il solito trionfo mondiale nello Sport Prototipi, per merito di Mike Parkes sulla 330 P4. Si chiama Dino in onore del compianto figlio di Enzo Ferrari, il modello stradale che debutta nel 1967. Contemporaneamente sul mercato arriva la 365 Gt 2+2. In casa Maserati, ultima vittoria in un GP di F.1, ottenuta da Pedro Rodriguez con la Cooper-Maserati sul circuito di Kyalami, in Sudafrica. In atletica, Renzo Finelli del G.S. Panini Modena, specialista nei 1500 metri piani, vince la medaglia d’oro, ai quinti Giochi del Mediterraneo, che si disputano a Tunisi. Parla tedesco l’edizione ‘67 della Milano Vignola, infatti è Rudy Altig che si aggiudica la classica in linea. Passerà alla storia come la prima edizione vinta da un ciclista straniero. Che Walter Villa su Montesa vinca il titolo italiano delle 125 cc. non fa più notizia, mentre va sottolineato che proprio in quei giorni, un giovane apprendista di nome Claudio Lusuardi viene assunto nell’officina del pluricampione Francesco Villa, fratello di Walter. Centauro di prima grandezza, Claudio Lusuardi, debutterà nelle competizioni nel 1972.(continua) nMassimo Bartolamasi