Scelto da Vignola, è ora il favorito per la presidenza

VIGNOLA – Uno scrittore di fama mondiale alla guida della Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola; al momento è solo una suggestione, ma potrebbe diventare realtà molto presto. L’archeologo e autore di bestseller Valerio Massimo Manfredi è stato scelto dal Comune di Vignola come proprio consigliere all’interno del consiglio della Fondazione. Un nome di altissimo profilo che fa ovviamente pensare a un ruolo di primo piano all’interno dell’ente che gestisce la Rocca. Il nuovo presidente sarà infatti scelto dal prossimo consiglio di amministrazione, una volta completamente nominato, quasi certamente entro la fine di aprile. In attesa dell’investitura del successore di Giovanni Zanasi al momento sono dati sapere solo i primi 6 consiglieri scelti dagli enti locali, vale a dire Savignano, Spilamberto e appunto Vignola. Per la prima volta nella storia della Fondazione quest’anno la procedura di selezione dei consiglieri rappresentanti dei Comuni, e anche per quelli eletti direttamente dalla Fondazione, è stata aperta a tutti con un bando che invitava gli interessati a candidarsi. Così dunque ha fatto anche Valerio Massimo Manfredi che, come dimostra il sito web del Comune di Vignola, ha inviato come tutti gli altri (entro il 15 marzo scorso) il proprio curriculum vitae. Il suo nome è stato quindi scelto tra i 36 candidati che si sono proposti. Oltre a lui l’amministrazione vignolese ha scelto di riconfermare gli uscenti Milena Nasi (36 anni, laureata in biologia) e Giuseppe Pesci (46 anni, laureato in giurisprudenza, avvocato). A loro volta il Comune di Spilamberto ha optato per Tullio Zini (71 anni, architetto) e riconfermato Barbara Vecchi (44 anni, psicologa); mentre Savignano ha nominato Stefano Camatti (48 anni, vicepresidente Cna Vignola). A questi sei si aggiungeranno nei prossimi giorni altri quattro membri scelti dal Consiglio uscente, dopo di che sarà la volta dei tre membri dell’Università e dei due della Camera di commercio, dopo di che il nuovo organismo sarà al completo e come primo atto eleggerà il presidente della Fondazione. Una carica che, da quando è stato modificato lo statuto nel 2004, è andata sempre a favore dei nominati dal sindaco di Vignola sulla base non di una specifica norma, ma di un accordo. Le cose dunque dovrebbero ripetersi anche quest’anno con Manfredi inevitabile grande favorito. Intanto non manca già chi ha sollevato alcune criticità sul suo nome. Impegnato spesso fuori Modena per motivi professionali, si fa notare che Manfredi inoltre non è originario di Vignola (ma di Piumazzo) come invece lo erano i presidenti Zanasi e Cariano. Ad ogni modo per l’elezione del nuovo numero uno della Fondazione ci sarà da attendere ancora qualche giorno. A lui, e al consiglio, spetterà il compito di gestire i circa 1,8 milioni di euro previsti dal bilancio. Qualcuno auspica un maggior impegno nel sostenere l’economia locale, ma la scelta di Manfredi non pare andare proprio in questa direzione, bensì in un consolidamento sull’arte e sul turismo. nPier Paolo Pedriali