A Cavezzo chiuso tra le polemiche l’ente chiamato a fare il punto sulla ricostruzione

CAVEZZO – È bagarre tra maggioranza e opposizione in Consiglio comunale a Cavezzo sul tema ricostruzione. Da quanto è stato reso noto, una decina di giorni fa si sarebbe causato uno scontro tra il capogruppo di maggioranza Alberto Pacchioni e il capogruppo PdL/Lega Nord Stefano Venturini sul termine dei lavori della Commissione Ricostruzione, di cui Venturini è presidente, deciso deliberatamente dalla maggioranza su richiesta della giunta Draghetti. Una mail di Pacchioni avrebbe annunciato qualche giorno fa la decisione della maggioranza di dichiarare l’esaurimento dei lavori della commissione in vista della scadenza del piano apposito che la Regione ha fissato per il 31 dicembre prossimo, chiedendo quindi al presidente Venturini di redigere la relazione finale da condividere nei giorni seguenti con gli altri membri della stessa commissione. «Per me questa decisione non è per niente democratica – ha sottolineato Venturini – il tema della ricostruzione è tutt’altro che esaurito e la decisione di chiudere i lavori della commissione è unilaterale e non condivisa». Sulla querelle via elettronica sarebbe subito intervenuto anche il sindaco Stefano Draghetti, che al fine di dirimere la questione avrebbe sottolineato da un lato come l’avvicinarsi delle festività e soprattutto della fine della legislatura renda opportuno il dichiarare terminata in tempi brevi l’attività della Commissione, benché quello eseguito fin qui sia da considerarsi solamente un primo stralcio dei lavori inerenti al piano di ricostruzione. D’altro canto, le scadenze e i tempi tecnici di chiusura lavori erano da discutere nella seduta che era prevista per il giorno 11 dicembre, ma in quel frangente però pare che lo scontro Venturini-Pacchioni abbia avuto un colpo di scena con Draghetti solidale con Venturini e Pacchioni sempre sulla sua posizione. Intanto, la cittadinanza di Cavezzo, a differenza della maggior parte dei Comuni dell’Area Nord terremotata, non ha ancora avuto alcuna informazione sul piano di ricostruzione, tantomeno sono stati effettuati percorsi partecipativi, il che ha generato comprensibili malumori tra la gente. nKatia Motta