L’eleganza classica alla base del suo successo

In maniera impercettibile, sobria e riservata, come è nello stile della creatrice di moda Maria Vittoria Severi, gli invitati hanno varcato l’ingresso dell’elegante palazzina al 330 di via Emilia Ovest sede dell’Atelier, per un evento mondano, per la presentazione di accessori, come gioielli, borse e capi in pelle, realizzate da tre amiche della stilista. Ma è stata anche l’occasione per vedere o rivedere la nuova collezioni di abiti, presentata nel marzo scorso. Un evento che Maria Vittoria realizza in città due volte all’anno (dovremo aspettare l’autunno per vedere il secondo) e che non manca mai di stupire le signore che hanno il privilegio di essere invitate. Quello di Maria Vittoria Severi è un modo nuovo di presentare capi d’abbigliamento, unici nel suo genere. Esclusivi e originali allo stesso tempo. Si perchè lei il capo lo costruisce sulla persona e come ama dire: «Non è mai il corpo che si adegua all’abito, ma è l’abito che deve essere adeguato al corpo». Abiti che vengono realizzati solo per donne, che desiderano indossare un qualcosa di differente da quello che si vede anche nelle migliori boutique. Sono tante ormai le signore modenesi, che indossano i suoi abiti e questo ha fatto si, che il suo nome abbia cominciato a circolare anche in altre province, un passa parola che ha dato i suoi frutti: «Vado in altre città, come Bologna o Desenzano. Affitto una sala di un hotel e mostro i miei lavori». Ma è giunto il momento di parlare con Maria Vittoria Severi, che ha continuato a dare lustro a un cognome molto importante per la storia del Cavallino Rampante. Infatti suo padre, Martino Severi fu un grande collaudatore della Ferrari ai tempi del Drake . Un sogno, quello di creare abiti, che fin da piccola ha sempre coltivato. Un sogno che all’età di trent’anni, grazie ad una amica che aveva i genitori che realizzavano abiti, in parte ha potuto realizzate. Una breve parentesi, per poi realizzare una sua griffe e l’idea innovativa di mostrare nella sua casa, trasformata in atelier, gli abiti frutto della sua creatività, come un semplice abito da giorno o una mise da sposa. Come è nata la sua passione per la moda? «Più che una passione direi, che è la creatività che ognuno di noi porta dentro. Nel mio caso è quella di disegnare un capo d’abbigliamento al femminile, dalla bambina alla donna, spaziando dall’abito da cocktail all’abito da sposa. Naturalmente senza dimenticare l’abito di tutti i giorni per la donna che lavora». Fra i grandi stilisti della moda, qual è quello che ammira di più e che in qualche maniera si avvicina al suo modo di vestire? «Ammiro gli abiti di Valentino, Dior e Lanvain, perché a mio modo di vedere creano capi classici, una moda pulita e non eccentrica, come faccio io». Quanto tempo impiega per realizzare un abito? «Non molto, dopo che il cliente ha scelto l’abito e il tessuto, passano circa quindici giorni». Quindi nessun problema di taglia, se l’abito piace, lo possono portare tutte le donne? «Esatto, in questo modo non esiste più questo problema. I miei modelli possono essere indossati da tutte le signore anche di taglia forte. Un altro particolare che sottolineo: uso solo i tessuti migliori. Mentre la realizzazione è affidata alle abili mani di persone della nostra provincia. Possiamo dire che ho un prodotto a km zero. Questo modo di lavorare ha un altro grosso vantaggio, quello di poter offrire un buon capo con un giusto rapporto di qualità, prezzo». Complimenti. Una strategia la sua che si è dimostrata vincente.