Quasi 260mila euro dalla Regione Noè: «Disparità di trattamento»

La consigliera dell’Udc Silvia Noè vuole vederci chiaro su quella pioggia di fondi regionali destinati ai dipendenti di palazzo Aldo Moro. Si parla di 259.000 euro a favore di 88 dipendenti per attività legate al terremoto: cosa sono? A chi vanno? La somma, come riferisce la consigliera, è stata stanziata nel dicembre scorso «sotto forma di ‘incentivi’ per non ben definiti lavori di progettazione e partecipazione a gruppi di lavoro relativi al terremoto». Tra i beneficiari ci sarebbero, si legge in una nota dell’assemblea legislativa, «17 tecnici di Intercent-Er, l’agenzia della Regione che si occupa di acquisto di beni e servizi, e funzionari amministrativi o della Direzione generale risorse e patrimonio». Secondo Noè, «le cifre, in alcuni casi ragguardevoli e da non confondere con straordinari pagati a parte, non risultano equamente distribuite, in quanto tanti dipendenti che hanno lavorato per il terremoto non hanno ricevuto lo stesso trattamento economico, tanto da far sorgere il dubbio di notevoli disparità di trattamento tra chi svolge le medesime attività». Di qui l’interrogazione alla Giunta per sapere se ritenga questo tipo di scelta «opportuna e al di sopra di ogni possibile dubbio di discrezionalità o arbitrarietà». Noè chiede anche «se questa azione, in deroga alle normative vigenti, rientri tra le possibilità offerte al Commissario straordinario o tra le possibili indicazioni della legge Merloni, che prevede incentivi per progettazione ed esecuzione, e in questo caso a quali di questi elementi siano riferite le assegnazioni». Coldiretti, sempre in tema di ricostruzione post sisma, si complimenta invece con la Regione per le procedure più semplici per i risarcimenti alle aziende terremotate grazie ad un decreto del presidente Errani, in qualità di commissario per il terremoto. Questo è stato reso possibile grazie all’emanazione delle linee guida per le domande di ricostruzione e ristrutturazione degli edifici terremotati. «Le nuove procedure – sostiene Coldiretti – semplificano e rendono più omogenee le indicazioni per ottenere i risarcimenti per le abitazioni e per gli edifici produttivi (capannoni, stalle, magazzini), superando alcuni problemi derivati dalla diversità di norme tra i vari Comuni». «Le domande – spiega l’associazione di agricoltori – vanno presentate entro il 30 aprile prossimo per gli edifici con i danni minori ed entro il 31 dicembre per quelli con i danni maggiori. Sul fronte agricolo – conclude Coldiretti – il terremoto ha danneggiato circa 7.000 aziende, duemila delle quali in modo grave con danni di oltre due miliardi di euro».