«In tutte le Province italiane nasceranno a breve comitati per la difesa della Costituzione». Lo ha annunciato il presidente dellUpi (Unione delle Province dItalia), Antonio Saitta, nel corso dellassemblea dellorganizzazione che si è tenuta a Roma. Ma lannuncio viene prontamente spedito al mittente dal nostro territorio, dove il presidente Emilio Sabattini si dice fortemente contrario a manifestazioni tese a contrastare labolizione di questi enti. «Non faccio comitati o comitatini, lunica cosa da fare è proseguire a passo spedito nella riforma» tuona. Sabattini respinge lidea che il cosiddetto ddl Delrio naufraghi e che in primavera si debba andare al voto per eleggere i nuovi consigli provinciali: «Spero proprio non sia così. Ma poi, eventualmente, chi è che avrà il coraggio di candidarsi in questo clima? Penso proprio nessuno». Lunica strada da percorre «è iniziare una serie di incontri con le Regioni per ragionare insieme come fare a esercitare al meglio le funzioni che non saranno più delle Province. In particolare, penso allagricoltura e alla formazione: due settori strategici per il nostro territorio per i quali è assolutamente necessario trovare soluzioni organizzative che rispondano ai fabbisogni dei cittadini e che proseguano lesperienza positiva che vi è stata fino ad oggi». Ma lo svuotamento delle Province non è – ancora – così certo, anzi. Leurodeputato Pd Vittorio Prodi, che è stato presidente della Provincia di Bologna dal 1995 al 2004, ieri ha chiesto in una lettera aperta al presidente del consiglio Enrico Letta di «ripensare i tempi e i modi dellapprovazione della riforma delle Province». E contro la riforma si è schierata anche lAnci: «Non siamo favorevoli allabolizione ma bensì a una revisione istituzionale del loro compito che le veda in futuro operare come enti di secondo livello».
Sabattini dice no alla protesta di Saitta
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