I manifestanti hanno sfilato per dire basta agli allevamenti di visoni

Si sono riuniti ieri pomeriggio davanti al campo di concentramento di Fossoli gli attivisti dell’associazione animalista ‘Essere animali’, per protestare contro l’allevamento di visoni di Italo Rossi. Una protesta pacifica,dai toni moderati e rispettosi, per chiedere con forza misure legislative al governo italiano, dopo aver scoperto le terribili condizioni in cui versano gli animali negli allevamenti. «Questi animali vivono in condizioni terribili, stipati in gabbie piccolissime senza possibilità di movimento, infine uccisi nelle camere a gas per un semplice capriccio di moda», spiega uno degli organizzatori del corteo, Simone Montuschi. Ciò che chiedono gli attivisti con il corteo di protesta è l’abolizione della legge che ne permette l’allevamento: «Molti paesi dell’Unione Europea stanno prendendo provvedimenti solamente per motivi etici, ma in Italia il commercio prolifera. Eppure, secondo un’indagine ufficiale, l’85% della popolazione è contraria a questa pratica disumana. Per questo chiediamo che il governo faccia qualcosa il prima possibile», commenta. Un giro d’affari non quantificabile quello delle pellicce di visone, secondo gli attivisti, dato che i prezzi variano di anno in anno. «Indicativamente una pelle di visone costa sui 40 euro, ma per fare una pelliccia ne servono circa 80, per questo i prezzi sono così alti». La soluzione potrebbero essere le pellicce sintetiche, ma gli stessi preferiscono non sponsorizzarle: «Non crediamo sia un’alternativa valida per l’effetto inquinante che hanno. In ogni caso una pelliccia sintetica è molto meno impattante di quella autentica». Ma gli attivisti emiliani non erano i soli a protestare: contemporaneamente al corteo di Fossoli infatti, altre due proteste analoghe dell’associazione si svolgevano a Bergamo e a Padova. nValentina Po