Per Enzo Ferrari quell’ambiente collinoso era perfetto per diventare un piccolo Nurburgring. Nacque così da un’idea del Drake il circuito di Imola intitolato ora a lui e al figlio Dino. Inaugurato nel 1953, è stato teatro per la prima volta 10 anni dopo di una gara di Formula Uno e domenica alle 15 torna a ospitare il Circus mondiale. Il Gran premio “Made in Italy e dell’Emilia Romagna” sarà il numero 59 della storia e avrà il solito grande favorito in Lewis Hamilton, già trionfatore a novembre 2020 e capace subito in Bahrain di piazzare la prima zampata nel debutto stagionale. La Ferrari, dopo il 6° e 8° posto di Leclerc e Sainz in Asia, proverà a ridurre il gap dalla Mercedes e da Re Lewis. La corsa di tre settimane fa ha fornito a Maranello alcuni segnali confortanti, almeno in condizioni di qualifica. Il confronto con le prestazioni di qualche mese prima ha dimostrato che la Ferrari è la vettura che meno ha perso in prestazioni sul giro rispetto al 2020 malgrado il taglio del carico aerodinamico. In gara, invece, il passo non è stato pari alle attese, forse per una condotta un po’ troppo conservativa nella gestione degli pneumatici. Da domani sarà la pista a parlare, con le prime prove libere, mentre le qualifiche di sabato saranno anticipate alle 14 per rispettare il cerimoniale del funerale del principe Filippo di Edimburgo.