Tanti rumors su di lui e, alla fine, dopo un anno e mezzo, Mattia Binotto è tornato. Con un progetto a lunga gittata: l’entrata dell’Audi nel grande circus della Formula 1.
Niente Aston Martin, quindi, di cui si era parlato nei mesi scorsi. Ma, forse, questo dell’Audi un progetto persino più stimolante.
Per l’ex Team Principal della Ferrari, è un grande riscatto: innanzitutto, nei confronti chi, a Maranello e dintorni, lo ha scaricato un po’ brutalmente, dopo 7 vittorie in 4 anni.
Senza che, peraltro, i risultati siano cambiati granché, con al timone Frederic Vasseur.
54 anni, nato a Losanna (Svizzera), ma reggiano a tutti gli effetti, Binotto è già al lavoro per preparare l’ingresso in grande stile dell’Audi (gruppo Volkswagen) in Formula 1, nel 2026, anno in cui entreranno in vigore le nuove regole “green”, a partire dalla benzina sintetica.
L’Audi ha già rilevato la scuderia Sauber, con progetti ambiziosi: del resto, nella MotoGp, l’azienda tedesca ha rilanciato la Ducati, rendendo super vincente la Rossa di Borgo Panigale.
Perché non pensare di poterlo fare anche in Formula 1?
Nell’attesa di sviluppare la Power Unit dell’Audi, per il 2026 Binotto ha già scelto uno dei piloti: Niko Hulkenberg, attualmente al volante della Haas. Ma il suo sogno è portare all’Audi Carlos Sainz: fu lui, del resto, ha scegliere lo spagnolo, quando era in Ferrari.
La coppia Binotto-Sainz potrebbe presto ritrovarsi.