A poco più di tre mesi dalla richiesta italiana, l’Unione Europea inizia a mobilitarsi per alleviare le conseguenze dell’alluvione in Emilia-Romagna di inizio maggio. La Commissione Europea ha deciso, infatti, di concedere all’Italia un anticipo di 94,7 milioni di euro dal Fondo europeo di solidarietà, per alleviare l’onere finanziario causato dal disastro naturale. Il pagamento anticipato fa seguito alla richiesta di sostegno del Fondo presentata da Roma il 24 luglio scorso – spiega l’esecutivo comunitario in una nota -, con l’obiettivo di sostenere le autorità italiane a ripristinare le infrastrutture chiave, a finanziare i servizi di salvataggio, ad attuare misure per proteggere il patrimonio culturale della regione, nonché a finanziare la pulizia generale. Intanto, da domani a partire dalle ore 15, gli alluvionati potranno chiedere i rimborsi fino al 100% del totale delle spese ammissibili -, direttamente a Sfinge, la piattaforma on-line a cui si accede tramite Spid e già sperimentata con successo per gli indennizzi dei terremotati del 2012 in Emilia. La dotazione del governo per imprese e cittadini ammonta a 519 milioni. I proprietari di case danneggiate potranno ottenere dal Governo fino a 20mila euro in una prima tranche; per chi ha subito danni per importi superiori, si farà invece ricorso al credito d’imposta. Un percorso analogo vale per le imprese, che potranno accedere a 40mila euro in maniera diretta – valevoli anche i per danni subiti ai beni mobili quali i macchinari –, mentre per gli importi superiori a questa soglia entrerà in campo il meccanismo del credito d’imposta. Chi ha registrato danni inferiori a 40mila euro potrà avere nella prima tranche importi fino al 50% del totale, per poi ricevere il saldo finale in forma di rimborso, dunque non attraverso il credito d’imposta.