Lo si poteva intuire già dai bollettini quotidiani del Covid, ma ora anche il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe lo conferma: la curva dei contagi sta invertendo la sua tendenza, tornando ad alzarsi con forza. Negli ultimi sette giorni a livello nazionale i nuovi casi di positività sono cresciuti del 32% rispetto le rilevazioni precedenti. E in Emilia-Romagna l’incremento è anche superiore, circa il 41% in più. Continuano invece a calare gli indicatori ospedalieri, anche se Gimbe rileva un aumento dei decessi del 6%. La nuova impennata dei contagi senza una immediata ripercussione sui nosocomi potrebbe essere determinata dalla circolazione delle nuove mutazioni di Omicron, la BA.4 e BA.5. «L’European Centre for Disease Prevention – spiega il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – ha ribadito che le nuove sub-varianti non sembrano determinare una maggior severità di malattia rispetto a BA.1 e BA.2. Di conseguenza, l’eventuale impatto sui ricoveri ospedalieri dipende sia dall’entità nell’aumento dei casi, sia dai tassi di copertura vaccinale con tre dosi, o con quattro nelle persone vulnerabili». Proprio per questo secondo la Fondazione è necessario potenziare la frequenza del sequenziamento virale e la campagna vaccinale, ormai in stallo, in tutte le persone a rischio di malattia grave. Gli esperti già temono un picco di contagi durante il periodo estivo e in questo quadro Gimbe entra nel tema dell’uso delle mascherine, secondo lei necessarie anche nei luoghi chiusi, soprattutto se affollati e/o poco ventilati, indipendentemente da obblighi o raccomandazioni del governo