Il sistema sanitario pubblico dell’Emilia-Romagna si colloca ancora nei posti più alti della classifica italiana, ma in un contesto nazionale fatto di carenze di risorse e una grave crisi del personale che si riverbera inevitabilmente anche nei nostri territori. Un quadro complessivo allarmante emerge dall’ultimo report di Gimbe che fotografa un’Italia in cui sempre più famiglie sono costrette a rivolgersi alla sanità privata per far fronte a liste d’attesa insostenibili. Secondo la Fondazione la spesa per le cure ha segnato un boom tra il 2022 e il 2023 del +10,3%. A fronte della necessità di mettere mano al portafoglio, circa 4,5 milioni di persone hanno rinunciato alle cure. E non è l’unico problema: spia delle carenze di risorse legate al sottofinanziamento della sanità è per Gimbe il dato che rileva il crollo della spesa per la prevenzione, un segno meno di quasi il 19%. Proprio il definanziamento sta mettendo gravemente in crisi il sistema sanitario nazionale secondo Gimbe: le risorse stanziate dal governo sono bastate solo ad assorbire i maggiori costi energetici e i doverosi rinnovi contrattuali. Le previsioni per il prossimo futuro per la Fondazione non lasciano intravedere alcun rilancio del finanziamento pubblico per la sanità: secondo il Piano Strutturale di Bilancio il rapporto spesa sanitaria/PIL si riduce dal 6,3% nel 2024-2025 al 6,2% nel 2026-2027. Una crisi resa ancora più profonda a una grave crisi del personale, sempre più demotivato. Secondo le stime in tre anni il Sistema Sanitario nazionale ha perso oltre 11mila medici per licenziamenti o conclusione di contratti a tempo determinato.