Nel video l’intervista a Tommaso Chiarli, Responsabile comunicazione Chiarli 1860

I novanta giorni di tregua concessi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump fanno respirare le imprese, ma l’attenzione resta alta sulla possibilità di trovare un accordo quando i dazi verranno “scongelati”. Tra gli osservatori più attenti del quadro internazionale ci sono i produttori di vino, una delle filiere modenesi più esposte al contraccolpo delle tassazioni statunitensi. Le sole tenute agricole della storica azienda Chiarli esportano all’anno circa trecentomila bottiglie negli Stati Uniti, mercato che vale il 5% del fatturato complessivo. Il settore vitivinicolo stava già vivendo un periodo complesso, segnato da un calo dei consumi a cui le aziende stanno tentando di adeguarsi. La stangata dei dazi è un ulteriore fattore di difficoltà che gli imprenditori sperano di evitare. Per questo la “tregua” dovrà essere utile a trovare mediazioni volte a scongiurare una guerra commerciale e non solo.