Nel video l’intervista a:
– Manuela Ghizzoni, Presidente Fondazione Fossoli
– Giovanni Tesio, Curatore
– Simone Maretti, Lettore

Il campo di Fossoli, un luogo sospeso tra memoria e silenzio. Ad accogliere questa mattina le celebrazioni per il 25 aprile, la serie di baracche, diroccate, vuote, una dietro l’altra e che pur nella loro nudità riescono a trasmettere sempre la loro memoria. Quella di un popolo che con sacrificio ha scelto di costruire una società fondata sulla libertà. Qui transitarono oltre 5.500 detenuti. La Festa della Liberazione, in Italia è un simbolo della conquista appunto della libertà, della fine dell’oppressione nazifascista e della rinascita democratica e proprio per celebrare questo alto valore, è nata una pubblicazione che raccoglie poesie sulla Resistenza. Tra queste anche una di Primo Levi, che visse in prima persona la prigionia in quelle baracche.