Proseguono le indagini sui presunti falsi Modigliani con perquisizioni e sequestri anche a Modena, dopo che lo scorso 31 marzo i militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, avevano sequestrato due dipinti di sospetta falsità, attribuiti al maestro livornese, esposti in una mostra a Palazzo Bonocore, nel capoluogo siciliano. I controlli, eseguiti a Roma e a Spoleto a carico del presidente dell’Istituto Amedeo Modigliani e del curatore della mostra, entrambi indagati, hanno permesso di fare luce sull’accaduto e di acquisire molta documentazione. In particolare i militari avrebbero verificato l’evidente attività di certificazione e attribuzione di beni d’arte a vari artisti, posta in essere dietro pagamento di un compenso dal Concept bord dell’Istituto Modigliani. Tutte le certificazioni sono infatti sottoscritte dal Presidente dell’Istituto. Gli accertamenti avrebbero consentito di individuare, nella città della Ghirlandina, un attrezzato laboratorio per la falsificazione gestito da un pittore in pensione di 69 anni. Qui sono stati sequestrati altri nove dipinti e dieci disegni attribuiti a Modigliani, tredici spacciati per dei Freud, due dipinti attribuiti a Antonio Bueno e uno a Maurice Utrillo. Contestualmente sono stati sequestrati anche numerosi timbri, sigilli e vecchie etichette, nonché materiale idoneo alla falsificazione, riscontrato anche sul retro dei quadri. Il valore delle opere sequestrate, qualora fossero state immesse sul mercato come autentiche, ammonterebbe a centinaia di milioni di euro.
FALSI MODIGLIANI, SEQUESTRI IN UN LABORATORIO DI MODENA
Scoperta una fitta rete di falsificazione di opere d’arte che ha coinvolto numerose città italiane, e secondo gli accertamenti dei carabinieri Modena avrebbe avuto un ruolo chiave