Dietrofront del Ministro Valditara sull’ordinanza firmata il 31 marzo scorso che disciplinava lo svolgimento dell’esame di maturità. Con una nota il Ministero fa marcia indietro su quanto sottoscritto e apporta modifiche rilevanti, abbonando una sola insufficienza. Un sollievo per quella parte dei 514 mila studenti italiani iscritti all’ultimo anno della secondaria e che vedevano traballare la loro partecipazione. Si ammorbidisce perciò il pugno di ferro del ministro Valditara in avvicinamento dei consigli di classe fissati per il 15 maggio a cui seguiranno le ultime verifiche per procedere quindi agli scrutini finali. Resta invece invariata la valutazione sul voto in condotta. Con un cinque non si viene ammessi agli esami a prescindere dai voti riportati nelle altre discipline, diventando perciò determinante per lo studente. In conclusione, per essere ammessi alla maturità è necessario avere frequentato “almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato”; avere partecipato “alle prove predisposte dall’Invalsi”; avere svolto le previste ore di Pcto (le attività che una volta erano di Alternanza scuola-lavoro) e appunto avere ottenuto almeno sei in condotta.