Nel video l’intervista a Marzio Govoni, Presidente Federconsumatori

Giulia e Ginevra hanno meno di 35 anni, lavorano come commesse a Modena per 741 euro lordi al mese. Andranno in pensione con più di 70 anni d’età e un assegno poverissimo: una di 772 euro e l’altra di 442 euro lordi per 13 mensilità. Un po’ più differente, invece, la questione per Jonathan, operaio metalmeccanico 25enne con uno stipendio iniziale di 1655 euro al mese, e per Alessandro, ingegnere 34enne con uno stipendio di 1934 euro. Anche loro, con buone probabilità, andranno in pensione dopo i 70 anni, ma con cifre che si aggirano sulla soglia dei 3mila euro. È ciò che emerge dalla simulazione realizzata da Spi Cgil, Inca, Caf e Federconsumatori nell’indagine sui redditi da pensione a Modena, che fornisce una proiezione della futura – e preoccupante – situazione pensionistica per le future generazioni. In altre parole, pare che il futuro riservi ai giovani una vita lavorativa sempre più lunga e un assegno pensionistico sempre più ridotto all’osso. E ciò accadrà in modo più vistoso per tutte le persone con carriere lavorative precarie, discontinue, in prevalenza donne.