Il ministero della Salute, con una circolare urgente, ha innalzato a livello 3 lo stato di allarme. Un livello di allerta massima che si riferisce a sostanze come appunto il Fentanyl, che possono provocare intossicazioni gravissime e addirittura, spiegano gli esperti, ‘eventi’ di massa. Un segnale di pericolo partito da Perugia dopo l’individuazione della sostanza da parte di alcune unità di strada attraverso controlli a campione. Ed è nella città umbra che è stata avviata la prima inchiesta per spaccio a carico di ignoti. A Modena un primo caso è stato rilevato nel gennaio del 2020 quando i dati sul suo uso erano ancora al di sotto dell’incidenza dell’1%.Il Fentanyl è usato in medicina come analgesico o per l’anestesia. Oggi viene sempre più spesso utilizzata per tagliare l’eroina ed è stata definita tristemente come la ‘droga degli zombie’. L’attività narcoide della sostanza è da 50 a 100 volte più potente della morfina e 30-50 volte più dell’eroina. Ne sono sufficienti, infatti, appena 2 milligrammi per uccidere una persona. Gli esperti sottolineano anche la facilità con la quale si può venire in possesso del Fentanyl. Costa poco, spiegano, non è legato ad alcuna coltivazione, perché è una droga sintetica, realizzata in laboratorio. Inoltre, essendo molto potente, ne bastano quantitativi minimi per disporre di molte dosi. Nel combattere il nuovo allarmante fenomeno legato all’uso delle droghe, l’Italia è uno dei Paesi europei a presentare un piano di prevenzione contro l’assunzione illegale di Fentanyl e delle sostanze sintetiche. Dal 12 marzo scorso infatti è attivo un piano nazionale di allerta su quest’ultima sostanza che dà la possibilità a tutti i soggetti, a diverso titolo, di intercettare il fenomeno. Perugia e l’Umbria ad ora sono considerate uno snodo centrale italiano nel traffico di droghe, di ogni tipo, comprese quelle considerate ‘nuove’.