Un tavolo permanente di coordinamento e monitoraggio sulla crisi Ucraina per avere certezze sui regolamenti e sulle norme applicabili e per una gestione dell’impatto economico, sociale e relazionale della crisi.
E poi, anche sul fronte del lavoro, una gestione condivisa che eviti qualsiasi forma di sfruttamento e abuso prevedendo, invece, percorsi nella piena legalità e nel rispetto della dignità dei rifugiati.
Sono questi gli impegni assunti dai firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto a dicembre 2020 dalla Regione insieme a enti locali, sindacati, imprese, università, mondo della scuola, associazioni ambientaliste, Terzo settore e volontariato, professioni, Camere di commercio e banche- riuniti ieri in viale Aldo Moro per un confronto sulle conseguenze della guerra in Ucraina, tra cui l’accoglienza e l’inserimento sociale dei profughi, le difficoltà delle imprese emiliano-romagnole, nonché iniziative di politiche attive per i rifugiati.
“Siamo in contatto costante con il Governo per spingere affinché tutti gli strumenti a disposizione possano essere attivati -ha dichiarato la vicepresidente della Regione, Elly Schlein-. Nel frattempo, siamo impegnati al massimo, in raccordo con i Comuni e le Prefetture, per aumentare i posti di accoglienza ma anche per individuare forme con cui, in collaborazione con il Terzo Settore, possiamo seguire le persone che vengono accolte. Vogliamo creare un modello di piena inclusione e inserimento, che veda operare fianco a fianco pubblico e privato, con un coordinamento forte dei Comuni”.
Tra i temi affrontati quello del lavoro. Tra le criticità prese in esame, l’ultima ordinanza del Dipartimento nazionale della Protezione Civile che non è stata interpretata in modo univoco rispetto le modalità di rilascio dei permessi di soggiorno straordinari ai profughi ucraini, necessari per l’iscrizione ai Centri per l’Impiego e per l’accesso immediato al lavoro: questo ha portato a comportamenti difformi sul territorio regionale da parte delle diverse Questure.
“Abbiamo bisogno di risposte omogenee e certe – ha affermato l’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla. – Per questo chiederemo al Governo un Dpcm o un’ordinanza interpretativa che chiarisca al più presto le modalità di rilascio dei permessi di soggiorno. Dobbiamo vigilare tutti – ha aggiunto, rivolto ai rappresentanti delle associazioni di categoria, sindacati e terzo settore presenti – affinché non vi siano zone d’ombra e vengano applicati contratti regolari di lavoro. Nel frattempo, è necessario avviare operazioni di formazione nella certezza del diritto, per dare dignità a chi è scappato dalla guerra ma vuole darsi da fare”.
Altro tema affrontato, quello della formazione e delle misure per l’accompagnamento al lavoro. È stata confermata la disponibilità di opportunità già finanziate con risorse del Fondo sociale europeo e con il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione compresi percorsi di alfabetizzazione della lingua italiana, attività di mediazione culturale, possibilità di materiali informativi in lingua.