Nel video l’intervista a Giovanna Laura De Fazio, Garante Detenuti Modena
Un carcere già sovraffollato, con una capienza oltrepassata del 50% e in continua crescita, ma con meno agenti di polizia penitenziaria di quelli che servirebbero. È questa la fotografia dell’istituto penitenziario Sant’Anna di Modena: gli spazi della struttura prevedono 382 posti di capienza, ma i detenuti che oggi si contano nel carcere modenese sono 535, dei quali 370 in detenzione definitiva. Dall’altra parte invece, la pianta organica degli agenti dovrebbe contare 257 agenti, ma all’appello ce ne sono solo 217, 40 in meno. Anche gli educatori sono carenti, per una situazione che determina diverse difficoltà, come quelle di attivare percorsi di lavoro e reinserimento in società.
Il quadro si acuisce se si tengono in considerazione detenuti con esigenze particolari. Poche settimane fa nell’aula magna di Giurisprudenza si è discusso su quali misure e progetti incrementare ad esempio con i “sex offenders”, ovvero persone che hanno commesso reati a sfondo sessuale. Essendo invisi agli altri detenuti, corrono rischi per la loro incolumità e devono essere isolati in una sezione apposita del penitenziario. Fattore che complica la programmazione di interventi trattamentali, che devono essere “su misura”, perché i reati a sfondo sessuale hanno uno spettro molto ampio.