Nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Modena che si sono svolte sabato 18 dicembre è scaturita la composizione del nuovo Consiglio provinciale, sulla base delle preferenze, espresse per le tre liste presentate, dai consiglieri comunali e dai sindaci modenesi.
Hanno votato 521 elettori su 710 aventi diritto pari al 73 per cento (in aumento rispetto al 68 per cento del voto nel 2018); due schede bianche e nessuna nulla.
La lista “Insieme per una nuova provincia” ottiene sette consiglieri: Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, Paola Guerzoni, sindaca di Campogalliano, Iacopo Lagazzi, sindaco di Guiglia, Maurizia Rebecchi, sindaca di Ravarino, Monja Zaniboni, sindaca di Camposanto, Maria Costi, sindaca di Formigine, e Fabio Poggi, consigliere comunale di Modena; la lista “Unione Modena Civica-Uniamoci” elegge quattro consiglieri: Luigia Santoro, consigliera comunale di Modena, Lavinia Zavatti, consigliera comunale di Medolla, Antonio Platis, consigliere comunale di Nonantola, e Stefano Venturini, consigliere comunale di Cavezzo; la lista “Civici, ecologisti e progressisti. Per una Provincia della sostenibilità” elegge un consigliere: Mattia Veronesi, consigliere comunale di Finale Emilia.
Ogni elettore ha votato una lista ed espresso una preferenza all’interno della lista votata, erano eleggibili alla carica di consigliere provinciale i sindaci e i consiglieri comunali.
Il corpo elettorale è suddiviso in sei fasce demografiche (le schede erano quindi sei di colore diverso) al fine di proclamare gli eletti con il metodo del voto ponderato che assegna un peso diverso ai comuni a seconda del numero di abitanti.
In base alla legge 56 di riordino dell’ente, il Consiglio provinciale resta in carica due anni; le elezioni hanno riguardato solo il rinnovo del Consiglio, mentre il presidente, sempre in base alla legge, resta in carica quattro anni.
Il consiglio, composto da 12 consiglieri che non percepiscono indennità, approva bilanci, regolamenti, piani e programmi e ogni altro atto sottoposto dal presidente.
In base alla legge, alle Province sono assegnate le competenze sulla rete di quasi mille chilometri di strade provinciali, sull’edilizia scolastica superiore e sulla pianificazione della rete scolastica, oltre all’assistenza tecnico amministrativa ai Comuni, la pianificazione territoriale e le pari opportunità.